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  • IL POPOLO n. 16 del 18.04.2021

    < Back IL POPOLO n. 16 del 18.04.2021 IL POPOLO ​ Verso l’Assemblea sinodale Decreto di indizione della Assemblea sinodale Verso l’Assemblea sinodale Decreto di indizione della Assemblea sinodale GIUSEPPE PELLEGRINI VESCOVO DI CONCORDIA-PORDENONE Ai fratelli e sorelle della santa chiesa di Concordia-Pordenone Carissimi tutti, viviamo tempi di grandi e veloci modificazioni: la società liquida nella quale ci trovavamo immersi si è come trasformata in una rapida corrente, resa ancor più decisa dalla situazione che si è creata in seguito alla pandemia da Covid-19. Papa Francesco ci ha più volte ricordato che come Chiesa siamo coinvolti in un cambiamento d’epoca, fatto di cambiamenti non più lineari, di scelte che trasformano velocemente il modo di vivere, di relazionarsi (Cfr, Discorso di Papa Francesco alla Curia Romana del 21 dicembre 2019). Consapevoli di tutto questo non possiamo non sentire il bisogno di avviare un cammino di confronto e di ascolto reciproco, in vista di alcune scelte da maturare insieme, per il bene e il futuro del nostro essere Chiesa. Nei mesi scorsi ho condiviso a vari livelli il mio sentire e le mie considerazioni in proposito. Da quei dialoghi è emerso che è urgente per la nostra Chiesa riflettere sulla riscoperta del battesimo nella valorizzazione della vocazione laicale, sulla rigenerazione della fede con un ripensamento della pastorale e dei cammini di iniziazione cristiana, sul ministero ordinato riconducendolo all’essenziale, la riflessione sui nuovi stili di vita, a partire dall’esperienza della pandemia e dei cambiamenti in corso. Raccogliendo queste istanze ho elaborato il progetto per un cammino che coinvolga la Chiesa di Concordia-Pordenone, in vista di un’assemblea sinodale da tenersi presumibilmente nell’aprile 2022, tenuto conto dell’evolversi della situazione pandemica. Ho, dunque, sottoposto tale itinerario al Consiglio Presbiterale nella seduta del 10 dicembre 2020, ottenendone unanime approvazione. Pertanto, in forza dell’autorità ordinaria di cui sono investito come pastore di questa Chiesa di Concordia Pordenone, con il presente decreto INDICO IL CAMMINO DI PREPARAZIONE VERSO l’ASSEMBLEA SINODALE Contestualmente, affido la preparazione del cammino e l’organizzazione dell’assemblea sinodale alla Segreteria generale da me presieduta e composta nelle persone di seguito elencate: - ANNA CORRÀ e GILBERTO TONIN, Vicepresidenti - DON MAURIZIO GIROLAMI, Segretario Generale - MICHELA SOLIGO - e ALEX ZAPPALÀ, Vicesegretari. Membri - MONS. ORIOLDO MARSON - DON ELVIO MORSANUTO - DON DAVIDE CORBA - DON ROBERTO TONDATO - DON MARINO ROSSI - DON RUGGERO MAZZEGA - DON ENRICO FACCA - DON DA VIDE BRUSADIN - DIAC. MAURO DALLA TORRE - P. ANDREA TOMMASI - SUOR CLAUDIA BERTON - PAOLO VERARDO - GABRIELLA CHIELLINO - GIOVANNI CATAPANO - STEFANO ZIROLDO - ALEX CODEN - ANDREA BARACHINO - ELISABETTA TAMAI - BRUNO ANASTASTA - PAOLA FEDATO - MATTEO CORNACCHIA - ANNA ROMANO - FRANCO CANZIAN - CINZIA GIOVANATO - PAOLO VATAMANU Esperti: - DON CORRADO DELLA ROSA - ANITA CERVI. Mentre ringrazio i sunnominati per la disponibilità accordata, su tutti invoco la benedizione del Signore, perché questo cammino risulti fruttuoso e vitale per la nostra Chiesa. Sono consapevole che per raggiungere la conversione delle strutture e delle attività, occorrerà passare prima per una conversione personale. La Beata Vergine Maria e i nostri Santi Patroni veglino sul nostro cammino. Dato a Pordenone, il 1° marzo 2021 Le tappe di un cammino Lo aveva annunciato come un suo sogno il 26 marzo, giorno in cui mons. Giuseppe Pellegrini vescovo di Concordia-Pordenone ha ricordato i dieci anni dalla sua ordinazione episcopale avvenuta in San Zeno a Verona nel 2011. Sabato 10 aprile, un paio di settimane dopo, quel sogno ha preso vita. Si tratta dell’Assemblea Sinodale, la cui fase iniziale e preparatoria è stata avviata con una celebrazione eucaristica nella parrocchiale di Corva di Azzano Decimo, trasmessa in streaming dai canali social della Diocesi per le restrizioni dettate dalla pandemia. Sempre sabato 10, in una previa conferenza stampa, il vescovo stesso la ha così presentata: "Risuona forte dentro di me quell’invito che Gesù ha rivolto non solo ai suoi discepoli ma a tutti noi di portare il suo vangelo nel mondo, di portare l’amore di Dio nel mondo. Tocca a noi oggi condurlo dentro la storia concreta, quella dei nostri giorni, dei nostri bisogni". Ma come? Si è chiesto il presule. Una la certezza: "Aspetto fondamentale è farlo insieme. Farlo come una chiesa non costituita solo da sacerdoti, papa, vescovi e religiosi, ma intero popolo di Dio". Questa chiesa diocesana è chiamata a lavorare insieme, a confrontarsi, soprattutto a mettersi in ascolto per vedere dove oggi lo Spirito soffia e dove conduce. Una Chiesa pronta a collaborare, a condividere, a captare novità, a cambiare dove necessario, purché il messaggio evangelico continui a camminare per le strade del mondo. Don Maurizio Girolami, segretario generale dell’Assemblea Sinodale ne ha fornito i dettagli più tecnici. Punto primo è saper cogliere necessità e bisogni manifestati da persone e comunità. "Per il lavoro che si affaccia - ha spiegato don Maurizio - il vescovo ha costituito una segreteria generale composta da una trentina di persone, di sacerdoti e laici impegnati nell’ambito ecclesiale e sociale. La presidenza, costituita dal vescovo stesso, sta definendo delle piste di riflessione, condivise col Consiglio Presbiterale". Pur restando aperta a raccogliere quanto emergerà, quattro sono gli ambiti individuati come base di partenza: la necessità di un cambiamento che rifletta l’epoca che stiamo vivendo; la presa di coscienza del Battesimo come matrice di tutto ciò che è la vita cristiana; il rinnovamento della pastorale e dell’organizzazione delle comunità per un cammino funzionale e condiviso; una riflessione sul ministero sacerdotale. Con la celebrazione di sabato 10 ha preso il via la prima fase, dedicata all’ascolto; poi quanto emerso verrà raccolto e il materiale risultante diverrà materia di confronto e discussione alla luce delle fragilità come delle peculiarità emerse da singoli, comunità e territorio. Raccolte le varie sollecitazioni la segreteria generale produrrà un Instrumentum Laboris (autunno 2021), cioè un documento che terrà conto dall’ascolto capillare. Ma l’Instrumentum sarà anche punto di partenza per avviare una fase di discussione - tramite delegati - che porterà alla celebrazione della assemblea vera e propria che, a quel punto, sarà il risultato di mesi di cammino, di riflessione, di confronto e di preghiera di una Diocesi intera. S.V. La chiesa diocesana è chiamata a lavorare insieme, a confrontarsi, soprattutto a mettersi in ascolto per vedere dove oggi lo Spirito soffia e dove conduce. Un lavoro e un cammino corale, sinodale appunto Previous Next

  • Materiali | pastoralepn

    Quaderni sinodali Quaderni per la fase di Ascolto del Cammino Sinodale Clicca Qui Instrumentum Laboris Strumento di Lavoro per le Assemblee sinodali di area e per la comunità cristiana Clicca qui

  • Popolo Pordenone | pastoralepn

    Avvenire, 15 aprile 2018 Il Popolo dell'11 marzo 2018 I l Popolo del 4 marzo 2018 Il Popolo del 25 febbraio 2018 Il Popolo del 18 febbraio 2018 Il Popolo dell'11 febbraio 2018 Il Popolo del 4 febbraio 2018 Il Popolo del 28 gennaio 2018 Il Popolo del 21 Gennaio 2018, pag 1 Il Popolo del 21gen, pag 11 Il Popolo del 21 gen, pag 33 Il Popolo del 21 gen, pag 34 Il Popolo del 21 gen, pag 35 Il Popolo del 14 Gennaio 2018, pag ​ Il Popolo del 14 Gennaio 2018, pag ​ Il Popolo del 14 Gennaio 2018, pag ​ ​ ​

  • Eventi in città | pastoralepn

    Eventi in città INGRESSO LIBERO Alla scoperta de Il Pordenone (per bambini) Ore 15.45 e 16.45. Percorsi artistici per bambini alla scoperta del Pordenone. A cura di Ramona Lucarelli. Campanile di San Marco Dalle 15.30 alle 19.00. Salita e visita guidata del campanile del Duomo di San Marco. A cura dei Pueri Cantores. Giardinetto Camera di Commercio (per bambini) Ore 15.45 : letture animate di parabole con Raffaella Rosset Ore 17.15: lettura animata di favole con Maria Rosa Salmi In caso di pioggia l'incontro si terrà nei locali dell’oratorio “San Marco”. Sala Consiliare Provincia Ore 15.45 e 16.30. Testimonianza del gruppo musicale Campus: “Una storia di musica e solidarietà” . Modera l’incontro Mons. Giosuè Tosoni. ​ Auditorium e Museo diocesano Ore 16.00 e 17.00. “E vidi un cielo nuovo e una terra nuova” (Apocalisse 21, 1).“Ottavo cielo” , a cura di Guido Cecere; “Echi e Prospettive" , a cura di Gian Carlo Venuto. ​ Alla scoperta de Il Pordenone (per adulti) Ore 15.45 e 16.45. Percorsi artistici per adulti in Duomo alla scoperta del Pordenone con inframezzo musicale di Andrea Tomasi. A cura di Paola Buttignol. Loggia del Municipio Ore 15.45. Presentazione del libro “Dio vive in città – verso una nuova pastorale urbana” . Intervengono Padre Gianpaolo Salvini (ex direttore di Civiltà Cattolica ), Mons. Roberto Laurita, Don Gioacchino Biscontin. Via Mazzini Mercatino con prodotti agroalimentari del commercio equosolidale e/o locale. Chiesa del Cristo Mostra: “Reportage in Africa” fornita dalla “Casa dello studente” e accompagnata dal Coro Vox Nova e il coro Santa Maria di Lestans (ore 15.30). A cura di Sandro Bergamo. ​ Teatro del Seminario diocesano Ore 17.45. “Oliver Twist", spettacolo teatrale proposto dal Gruppo Sichar Bibione. ​

  • Calendario.Portogruaro | pastoralepn

    CALENDARIO DI FORANIA Programma Forania Portogruaro (aggiornato al 15 ottobre ore 14.00) ​ ​ CALENDARIO U.P. ​ Calendario.UPSan Michele al T. ​ ​ CalendarioUP Fossalta di P. ​ ​ CalendarioUP.Gruaro-Summaga ​ ​ Calendario UP Portogruaro ​ ​ Calendario UP Concordia ​ ​ ​ ​ CALENDARIO DELLE SINGOLE PARROCCHIE ​ Programma. San Giorgio al T. Programma. Cesarolo Programma. Villanova Cartera Programma. S. Michele al T. Programma. Lugugnana-Brussa- Castello Programma.Bibione Programma.Vado Programma.Fossalta di P. Programma.Giussago Programma.Villanova di Fossalta Programma.Teglio Veneto Programma.Cintello Programma.Bagnara Programma.Giai Programma.Gruaro Programma.Cinto C. Programma.Pradipozzo Programma.Lison Programma.Settimo Programma.Summaga Programma.Sant'Andrea Programma Sant'Agnese Programma.BeataM.Vergine R. Programma.Santa Rita Programma.SanNicolò Programma Sindacale Programma Teson Programma Concordia ​ ​ I Servizi de Il Popolo

  • Proposizioni | pastoralepn

    Proposizioni clicca sopra i gruppi per accedere ai file Area di Pordenone 1A - Il volto missionario della Chiesa 2B - Vivere in unione con Cristo nella Chiesa 3C - Cammini di fede, con particolare attenzione all'Iniziazione Cristiana ​ Area di Roveredo 2A - Vivere il Battesimo da adulti volto missionario della Chiesa 4D - La corresponsabilità di presbiteri e laici nella vita delle comunità cristiane e nella testimonianza al mondo del Vangelo 5CD - La vocazione delle consacrate e dei consacrati; il ministero ordinato: episcopato, presbiterato e diaconato Area di Concordia 1B - La comunicazione vitale della Liturgia 3A - Adulti e famiglie: destinatari e protagonisti dell’annuncio 5A - Una Chiesa diffusamente ministeriale Area di Spilimbergo 1C - Dalla parte dei poveri 2C - Preparare, celebrare e fare memoria del Battesimo 4BC - Pastorale integrata: un processo di comunione per i percorsi delle comunità / le figure di giuntura e di comunione Area di San Vito al Tagliamento 3B - Catechisti / accompagnatori 4A - Dai confini alle relazioni: la comunità parrocchiale 5B - La presenza e la missione dei fedeli, laiche e laici

  • Instrumentum Laboris | pastoralepn

    Instrumentum Laboris Clicca qui Presentazione Instrumentum Laboris don Maurizio Clicca qui Bozza Instrumentum Laboris Clicca Qui

  • Calendari visita | pastoralepn

    Visita Pastorale 2017-2020 per info: Segretario generale, d. Andrea Vena - cell. 3491554726 visitapastoralepn@gmail.com CALENDARIO ​ CALENDARIO DELLA VISITA NELLE UNITÁ PASTORALI DELLA FORANIA DI PORDENONE (Visita conclusa) ​ CALENDARIO DELLA VISITA NELLE UNITÁ PASTORALI DELLA FORANIA DEL BASSO LIVENZA (Visita conclusa) ​ CALENDARIO DELLA VISITA NELLE UNITÁ PASTORALI DELLA FORANIA DI PORTOGRUARO (Visita conclusa) ​ CALENDARIO DELLA VISITA NELLE UNITÁ PASTORALI DELLA FORANIA DI SPILIMBERGO (Visita conclusa) ​ CALENDARIO DELLA VISITA NELLE UNITÁ PASTORALI DELLA FORANIA DI AZZANO X (Visita conclusa) ​ CALENDARIO DELLA VISITA NELLE UNITÁ PASTORALI DELLA FORANIA DI ALTO LIVENZA (marzo-giugno 2020) ​ CALENDARIO DELLA VISITA NELLE UNITÁ PASTORALI DELLA FORANIA DI MANIAGO (luglio-ottobre 2020) ​ CALENDARIO DELLA VISITA NELLE UNITÁ PASTORALI DELLA FORANIA DI SAN VITO (novembre-dicembre 2020) ​

  • IL POPOLO n. 24 del 13.06.2021

    < Back IL POPOLO n. 24 del 13.06.2021 IL POPOLO ​ Al lavoro per l’assemblea sinodale La cabina di regia: un "pensatoio" di trenta membri scelti dal Vescovo e dal Consiglio episcopale Al lavoro per l’assemblea sinodale La cabina di regia: un "pensatoio" di trenta membri scelti dal Vescovo e dal Consiglio episcopale Come sappiamo, il cammino dell’Assemblea Sinodale è cominciato ufficialmente lo scorso 10 aprile. Negli articoli che sono stati pubblicati su Il Popolo durante il mese di maggio, abbiamo appreso che questo sarà un percorso lungo, con dei ritmi di marcia precisi che passeranno dall’ascolto del territorio al confronto tra tutti i membri delle nostre comunità parrocchiali e - ci auguriamo - portino ad una riflessione che possa generare processi nuovi all’interno della nostra amata chiesa. Da qualche settimana è cominciata la distribuzione dei due quaderni di lavoro. Il primo, detto orientamenti, è uno strumento di riflessione teologica che ci permette di entrare bene nel tema "Rimessi in cammino per un nuovo annuncio del Vangelo". Il secondo è lo strumento che accompagnerà tutta la fase di ascolto, dove vengono presentate i quattro punti nodali che fanno da base perché si generino più ampi confronti. Tutto questo materiale, come anche tutto ciò che verrà più avanti, è frutto di una condivisione e di un lavoro condiviso tra la Presidenza dell’Assemblea e la Segreteria Generale costituita proprio per generare un "pensatoio", un luogo di confronto, una cabina di regia che prepara e accompagna i lavori dell’Assemblea durante tutto il cammino. Si tratta di 30 membri, scelti dal vescovo e dal suo Consiglio Episcopale. E’ costituita da sacerdoti e laici, religiosi e religiose, tra i laici ci sono famiglie, adulti e giovani. Tutti scelti non solo per il servizio che attualmente svolgono nelle proprie realtà parrocchiali o diocesane, ma anche per l’esperienza e la passione con cui vivono la propria fede. Una cosa li accomuna tutti: il desiderio grande di aiutare la chiesa a proseguire il proprio cammino, generando processi nuovi, aiutandola a percorrere nuovi sentieri che attendono il suo passaggio. Con suo decreto, il vescovo li ha nominati e poi ha comunicato pubblicamente le loro disponibilità. Tutti loro hanno accolto con entusiasmo e grande senso di responsabilità questo incarico, mostrando sin da subito profondità di vedute e coraggio evangelico. La Commissione si è riunita per la prima volta lo scorso 15 marzo, purtroppo solo in video conferenza, poiché ci trovavamo in piena zona rossa, e poi una seconda volta a fine aprile in modalità mista tra presenze reali e presenza virtuali. L’augurio è che il prossimo incontro possa celebrare anche un ritorno alla modalità che più ci piace: lo stare insieme! Certo, ci siamo chiesti più volte - e se lo saranno chiesti anche altri - se fosse opportuno dare inizio a questo cammino in un periodo storico così difficile per l’umanità. Nel discernimento non ha prevalso la "voglia di fare" a tutti i costi, piuttosto l’urgenza di sottolineare che quel "rimessi in cammino" era già in atto. La pandemia ha arrestato certamente le attività di tutti ma non ha interrotto il cammino della chiesa che, come accaduto ai discepoli di Emmaus, è in cammino verso Gerusalemme. Lo era prima della pandemia e lo è anche durante! Un cammino che mi piace definire "senza fretta ma senza sosta". Nessuno ha fretta di arrivare primo o di precedere altri. La Timeline ovvero la linea del tempo tracciata è solo indicativa, cioè indica la direzione e le tappe ma per i tempi sappiamo che "Ciò che cresce lentamente mette radici profonde", come ci insegna la saggezza dei popoli Bantu. Ma al di là di ogni possibile ragionamento ciò che ci auguriamo di vero cuore è che tutti i fedeli delle nostre comunità possano sentire questa come un’occasione per parlare, confrontarsi anche su argomenti spinosi e dare suggerimenti o tracciare linee perché con metodo sinodale si possa generare e poi attuare un cambiamento. Alex Zappalà Sono in distribuzione due quaderni di lavoro Il primo, detto orientamenti, è uno strumento di riflessione teologica che ci permette di entrare bene nel tema "Rimessi in cammino per un nuovo annuncio del Vangelo". Il secondo è lo strumento che accompagnerà tutta la fase di ascolto, dove vengono presentate i quattro punti nodali che fanno da base perché si generino più ampi confronti Dal discorso del Santo Padre Francesco ai membri del collegio cardinalizio e della curia romana per la presentazione degli auguri natalizi (21 dicembre 2021) Parole guida dal Magistero di papa Francesco Dio continua a far crescere i semi del suo Regno in mezzo a noi Fratelli e sorelle, questa riflessione sulla crisi ci mette in guardia dal giudicare frettolosamente la Chiesa in base alle crisi causate dagli scandali di ieri e di oggi […] Una lettura della realtà senza speranza non si può chiamare realistica. La speranza dà alle nostre analisi ciò che tante volte i nostri sguardi miopi sono incapaci di percepire. Dio continua a far crescere i semi del suo Regno in mezzo a noi. […] Anche il nostro tempo ha i suoi problemi, ma ha anche la testimonianza viva del fatto che il Signore non ha abbandonato il suo popolo, con l’unica differenza che i problemi vanno a finire subito sui giornali - questo è di tutti i giorni - invece i segni di speranza fanno notizia solo dopo molto tempo, e non sempre. Chi non guarda la crisi alla luce del Vangelo, si limita a fare l’autopsia di un cadavere: guarda la crisi, ma senza la speranza del Vangelo, senza la luce del Vangelo. Siamo spaventati dalla crisi non solo perché abbiamo dimenticato di valutarla come il Vangelo ci invita a farlo, ma perché abbiamo scordato che il Vangelo è il primo a metterci in crisi.E’ il Vangelo che ci mette in crisi. Ma se troviamo di nuovo il coraggio e l’umiltà di dire ad alta voce che il tempo della crisi è un tempo dello Spirito, allora, anche davanti all’esperienza del buio, della debolezza, della fragilità, delle contraddizioni, dello smarrimento, non ci sentiremo più schiacciati, ma conserveremo costantemente un’intima fiducia che le cose stanno per assumere una nuova forma, scaturita esclusivamente dall’esperienza di una Grazia nascosta nel buio. "Perché l’oro si prova con il fuoco e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore" (Sir 2,5). Infine, io vorrei esortarvi a non confondere la crisi con il conflitto: sono due cose diverse. La crisi generalmente ha un esito positivo, mentre il conflitto crea sempre un contrasto, una competizione, un antagonismo apparentemente senza soluzione fra soggetti divisi in amici da amare e nemici da combattere, con la conseguente vittoria di una delle parti. La logica del conflitto cerca sempre i "colpevoli" da stigmatizzare e disprezzare e i "giusti" da giustificare per introdurre la consapevolezza - molte volte magica - che questa o quella situazione non ci appartiene. Questa perdita del senso di una comune appartenenza favorisce la crescita o l’affermarsi di certi atteggiamenti di carattere elitario e di "gruppi chiusi" che promuovono logiche limitative e parziali, che impoveriscono l’universalità della nostra missione. "Quando ci fermiamo nella congiuntura conflittuale, perdiamo il senso dell’unità profonda della realtà" (Esort. ap. Evangeliigaudium, 226). La Chiesa, letta con le categorie di conflitto - destra e sinistra, progressisti e tradizionalisti - frammenta, polarizza, perverte, tradisce la sua vera natura: essa è un Corpo perennemente in crisi proprio perché è vivo, ma non deve mai diventare un corpo in conflitto, con vincitori e vinti. Infatti, in questo modo diffonderà timore, diventerà più rigida, meno sinodale, e imporrà una logica uniforme e uniformante, così lontana dalla ricchezza e pluralità che lo Spirito ha donato alla sua Chiesa. La novità introdotta dalla crisi voluta dallo Spirito non è mai una novità in contrapposizione al vecchio, bensì una novità che germoglia dal vecchio e lo rende sempre fecondo. Gesù usa un’espressione che esprime in maniera semplice e chiara questo passaggio: "Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto" (Gv 12,24). L’atto di morire del seme è un atto ambivalente, perché nello stesso tempo segna la fine di qualcosa e l’inizio di qualcos’altro. Chiamiamo lo stesso momento morte-marcire e nascita-germogliare perché sono la medesima cosa: davanti ai nostri occhi vediamo una fine e allo stesso tempo in quella fine si manifesta un nuovo inizio. In questo senso, tutte le resistenze che facciamo all’entrare in crisi lasciandoci condurre dallo Spirito nel tempo della prova ci condannano a rimanere soli e sterili, al massimo in conflitto. Difendendoci dalla crisi, noi ostacoliamo l’opera della Grazia di Dio che vuole manifestarsi in noi e attraverso di noi. Perciò, se un certo realismo ci mostra la nostra storia recente solo come la somma di tentativi non sempre riusciti, di scandali, di cadute, di peccati, di contraddizioni, di cortocircuiti nella testimonianza, non dobbiamo spaventarci, e neppure dobbiamo negare l’evidenza di tutto quello che in noi e nelle nostre comunità è intaccato dalla morte e ha bisogno di conversione. Tutto ciò che di male, di contraddittorio, di debole e di fragile si manifesta apertamente ci ricorda con ancora maggior forza la necessità di morire a un modo di essere, di ragionare e di agire che non rispecchia il Vangelo. Solo morendo a una certa mentalità riusciremo anche a fare spazio alla novità che lo Spirito suscita costantemente nel cuore della Chiesa. I Padri della Chiesa erano consapevoli di questo, che chiamavano "la metanoia". Sotto ogni crisi c’è sempre una giusta esigenza di aggiornamento: è un passo avanti. Ma se vogliamo davvero un aggiornamento, dobbiamo avere il coraggio di una disponibilità a tutto tondo. Papa Francesco Una lettura della realtà senza speranza non si può chiamare realistica. La speranza dà alle nostre analisi ciò che tante volte i nostri sguardi miopi sono incapaci di percepire Chi non guarda la crisi alla luce del Vangelosi limita a fare l’autopsia di un cadavere... Previous Next

  • Calendario.Spilimbergo | pastoralepn

    CALENDARIO DI FORANIA ​ ​ ​ ​ CALENDARIO DELLE SINGOLE PARROCCHIE ​ ​ I servizi de IL POPOLO

  • IL POPOLO n. 19 del 09.05.2021

    < Back IL POPOLO n. 19 del 09.05.2021 IL POPOLO ​ L’assemblea sinodale: cos’è Una Chiesa di tutti i battezzati in cammino e in ascolto reciproco L’assemblea sinodale: cos’è Una Chiesa di tutti i battezzati in cammino e in ascolto reciproco Trattandosi del cammino di un corpo in movimento, qual è la Chiesa diocesana, non si può pretendere di avere già tutto chiaro e pronto. Il mettersi in cammino implica l’accettazione di una certa dose di precarietà che non va confusa con la debolezza. Piuttosto è duttilità, che è apertura all’inedito dello Spirito Santo sempre pronto a soccorrere chi lo invoca. Si chiama ’assemblea’ per questo . Come insegna la Scrittura, nell’esperienza di essere ’assemblea’ che loda e prega, il Signore si rende manifesto e rende tangibili i suoi prodigi. Quanto ci apprestiamo a vivere come Diocesi non vuole essere propriamente un Sinodo . Questa è un’istituzione che affonda le sue più antiche radici nel II secolo, quando i primi vescovi dell’Asia minore - l’attuale Turchia, culla del cristianesimo nascente - si riunivano per discutere e trovare soluzioni comuni a singoli problemi. Nel tempo tale esperienza ha avuto edizioni diverse fino ad ottenere una odierna codificazione ben articolata con norme bilanciate e vincoli precisi. La stessa parola Sinodo, sia in greco che in latino, viene tradotta ’Concilio’ e designa la riunione dei vescovi della Chiese che fanno il punto della situazione sulla salute della vita ecclesiale nel loro tempo. L’ultima esperienza è stata quella del Vaticano II che ha ancora tanto da insegnare e i cui testi chiedono di essere studiati, approfonditi e applicati in modo ancor più deciso. Paolo VI ha voluto mantenere lo spirito di quell’evento straordinario istituendo i Sinodi dei vescovi che si riuniscono puntualmente, ormai da più di cinquant’anni, su singoli problemi della Chiesa. Nel 2022 papa Francesco ha posto come tema il senso di sinodalità della Chiesa. Se dovessimo tradurre in termini più che semplificati: un sinodo per capire come la Chiesa può essere permanentemente sinodo. L’esperienza di cammino ecclesiale che il nostro vescovo Giuseppe ci chiede è invece un’assemblea sinodale , dove si vuole arrivare a prendere decisioni, ma con un metodo, appunto sinodale, che non riguardi solo chi ha qualche compito nella vita della Chiesa, ma riesca a coinvolgere tutto il popolo di Dio, e anche chi non ne fa parte, per mettersi in quell’atteggiamento di ascolto profondo, disponibile e cordiale ad ogni sussurro dello Spirito Santo. In questo senso l’assemblea sinodale non può essere confusa con un’assemblea sindacale o come un’edizione di una qualche esperienza democratica di qualche nazione. Non si tratta di dar voce a partiti e fazioni , né si tratta di trovare maggioranze e alleanza frutto di tatticismi che nulla hanno a che fare la strategia potente e superiore dello Spirito, che sa creare armonia tra le differenze e sa comporre in unità i carismi più diversi. L’Assemblea sinodale vuole essere esperienza dello Spirito nel nostro oggi culturale e sociale, perché ogni persona si senta coinvolta nell’opera di evangelizzazione. Non c’è uno che ascolta e prende appunti per gli altri. Piuttosto tutti, ascoltandosi, sono chiamati a prendere consapevolezza del dono che ciascuno è per gli altri e, insieme, trovare le soluzioni più opportune perché i doni non vengano dispersi, ma raccolti e composti in un’unità superiore. Perciò, come insegna il Papa nella EvangeliiGaudium , la realtà, che già c’è, illuminata dallo Spirito e accolta nell’ascolto reciproco, è più grande dell’idea che può venire dal singolo, per quanto acculturato o carico di autorità. Tutti siamo chiamati a metterci in ascolto di quanto lo Spirito suggerisce alla nostra Chiesa, perché ciascuno faccia la sua parte ad edificare il corpo di Cristo che, come ricorda San Paolo in 1Cor 12, è fatto di diverse membra con diverse funzioni. Accogliere l’invito a vivere l’Assemblea sinodale è un modo significativo per testimoniare il vangelo di Gesù offerto a tutti, perché ciascuno possa diventare dono per la Chiesa e per il mondo Maurizio Girolami Segretario generale Il mettersi in cammino implica l’accettazione di una certa dose di precarietà che non va confusa con la debolezza. Piuttosto è duttilità, che è apertura all’inedito dello Spirito Santo sempre pronto a soccorrere chi lo invoca L’esperienza di cammino ecclesiale che il nostro vescovo Giuseppe ci chiede è un’assemblea sinodale, dove si vuole arrivare a prendere decisioni, ma con un metodo, appunto sinodale, che non riguardi solo chi ha qualche compito nella vita della Chiesa DAL DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO (17 OTTOBRE 2015) Commemorazione del 50° anniversario dell’istituzione del Sinodo dei Vescovi "Il mondo in cui viviamo, e che siamo chiamati ad amare e servire anche nelle sue contraddizioni, esige dalla Chiesa il potenziamento delle sinergie in tutti gli ambiti della sua missione. Proprio il cammino della sinodalità il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio. Quello che il Signore ci chiede , in un certo senso, è già tutto contenuto nella parola "Sinodo". Camminare insieme- Laici, Pastori, Vescovo di Roma - è un concetto facile da esprimere a parole, ma non così facile da mettere in pratica. Dopo aver ribadito che il Popolo di Dio è costituito da tutti i battezzati chiamati a" formare una dimora spirituale e un sacerdozio santo", Il Concilio Vaticano II proclama che "la totalità dei fedeli, avendo l’unzione che viene dal Santo (cfr 1 Gv 2,20.27),non può sbagliarsi nel credere, e manifesta questa sua proprietà mediante il senso "I soprannaturale della fede di tutto il Popolo, quando "dai Vescovi fino agli ultimi Fedeli laici "mostra l’universale suo consenso in cose di fede e dimorale". Quel famoso infallibile "in credendo". Nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium ho rilevato come "il Popolo di Dio è santo in ragione di quest’unzione che lo rende infallibile in credendo", aggiungendo che "ciascun Battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado d’istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione e sarebbe inadeguato pensare a uno schema di evangelizzazione portato avanti da attori qualificati in cui il resto del Popolo fedele fosse solamente recettivo delle loro azioni". Il sensusfidei impedisce di separare rigidamente tra Ecclesia docens ed Ecclesia discens, giacché anche il Gregge possiede un proprio "fiuto" per discernere le nuove strade che il Signore di schiude alla Chiesa[…]. Una Chiesa sinodale è una Chiesa dell’ascolto , nella consapevolezza che ascoltare "è più che sentire". È un ascolto reciproco in cui ciascuno ha qualcosa da imparare.[…]La sinodalità, come dimensione costitutiva della Chiesa, ci offre la cornice interpretativa più adeguata per comprendere lo stesso ministero gerarchico. Se capiamo che, come dice san Giovanni Crisostomo, " Chiesa e Sinodo sono sinonimi "[19] – perché la Chiesa non è altro che il "camminare insieme" del Gregge di Dio sui sentieri della storia incontro a Cristo Signore- capiamo pure che al suo interno nessuno può essere "elevato" al di sopra degli altri. Al contrario, nella Chiesa è necessario che qualcuno "si abbassi" per mettersi al servizio dei fratelli lungo il cammino. Gesù ha costituito la Chiesa ponendo al suo vertice, il Collegio apostolico, nel quale l’apostolo Pietro è la "roccia" (cfr Mt 16,18), colui che deve "confermare" i fratelli nella fede (cfr Lc 22,32). Ma in questa Chiesa, come in una piramide capovolta, il vertice si trova al di sotto della base. Per questo coloro che esercitano l’autorità si chiamano "ministri": perché, secondo il significato originario della parola, sono i più piccoli tra tutti. È servendo il Popolo di Dio che ciascun Vescovo diviene, perla porzione del Gregge a lui affidata, vicarius Christi [20], vicario di quel Gesù che nell’ ultima cena si è chinato a lavare i piedi degli apostoli (cfrGv 13,1-15).E, in un simile orizzonte, lo stesso Successore di Pietro altri non è che il servusservorum Dei [21].Non dimentichiamolo mai! Per i discepoli di Gesù, ieri oggi e sempre, l’unica autorità è l’autorità del servizio , l’unico potere è il potere della croce, secondo le parole del Maestro: "Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo"(Mt20,25-27). Tra voi non sarà così: in quest’espressione raggiungiamo il cuore stesso del mistero della Chiesa- "tra voi non sarà così" – e riceviamo la luce necessaria per comprendere il servizio gerarchico". Quello che il Signore ci chiede, in un certo senso, è già tutto contenuto nella parola "Sinodo". Camminare insieme - Laici, Pastori, Vescovo di Roma - è un concetto facile da esprimere a parole, ma non così facile da mettere in pratica Previous Next

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